Filosofo e sociologo tedesco. Studiò
all'università di Berlino dove nel 1901 divenne professore. Nel 1914
ottenne la cattedra di Filosofia all'università di Strasburgo. I suoi
interessi e la sua produzione spaziarono dalla sociologia, alla filosofia e alla
storia, investigando l'evolversi delle forme della cultura e le interazioni che
definiscono la realtà sociale e il singolo individuo. Il pensiero
filosofico di
S. fu influenzato da F. Hegel, A. Schopenhauer, F.
Nietzsche e H. Bergson, ma sviluppò soprattutto e in maniera originale i
motivi kantiani, in particolare una concezione della conoscenza che si avvale
nel suo procedere di categorie a priori, individuate però quale frutto di
un processo storico. La realtà risulta essere movimento e trasformazione
continui e la visione filosofica di
S. non è normativa, ma
relativa e psicologica. Negando l'esistenza di una legge assoluta del pensiero e
quindi anche di una legge morale univoca,
S. affermò che le
singole scelte sono condizionate dalle singole personalità e che pertanto
non vi è una logica della storia, ma solo un manifestarsi di
personalità e di valori concatenati non logicamente, ma eticamente tra
loro. Anche i termini di soggetto e oggetto, di personalità etica e di
costruzione oggettiva teorica non hanno un significato assoluto, dato che il
mondo risulta essere l'espressione della personalità che lo pensa, mentre
questa, a sua volta, si forma al contatto e in relazione al contenuto che
può essere da lei pensato. Come sociologo, egli si allontanò da
una concezione positivistica, presentando la scienza come lo strumento
metodologico adatto a rilevare le relazioni fra gli uomini e le istituzioni. Si
occupò prevalentemente delle correlazioni tra l'individuo e i vari gruppi
sociali di appartenenza, sostenendo che gli uomini sono frammenti di una
più ampia totalità sociale solo in parte visibile
nell'intersezione dei diversi contesti (
sociazione). A
S. si deve
l'approfondimento di concetti quali lo scambio, l'interazione e le diverse forme
di sociazione e il denaro, quest'ultimo riconosciuto alla base del processo di
individualizzazione e come stimolo alla crescita dei gruppi che sostituiscono
progressivamente i legami personali con i legami di carattere finanziario. Tra
le sue opere citiamo:
I problemi della filosofia della storia (1892);
Introduzione alla scienza morale (1892);
Filosofia del denaro
(1900);
Kant (1903);
Schopenhauer e Nietzsche (1906);
Sociologia (1908);
I problemi fondamentali della filosofia
(1910);
Kant e Goethe (1916);
Problemi fondamentali della
sociologia (1917);
La guerra e le risoluzioni spirituali (1917);
L'intuizione della vita. Quattro capitoli metafisici (1918);
Il
conflitto della cultura moderna (1918) (Berlino 1858 - Strasburgo 1918).